Samantha Cristoforetti, prima italiana nello spazio

 

Lo scorso giugno, Samantha Cristoforetti e i suoi due colleghi, l’americano Terry Virts e il russo Anton Shakaplerov, sono atterrati alle 15.44, ora italiana, nella steppa del Kazakistan.

ISS-43_Samantha_Cristoforetti_with_the_Osteo-4_experimentSamantha Cristoforetti è tornata a Terra con un bagaglio enorme: quello di prima donna italiana nello spazio e di più lunga permanenza in orbita al femminile: 199 giorni, 16 ore e 42 minuti, così battendo di circa 4 giorni la collega statunitense Sunita Williams.

Samantha è nata a Milano nel 1977. È laureata in ingegneria meccanica e in scienze aeronautiche, parla inglese, francese, tedesco, russo e cinese.

Nel suo diario annota: mentre scrivo queste righe, sta finendo il giorno settantacinque della mia vita extraterreste. È un tranquillo venerdì sera. Il resto dell’equipaggio si è già ritirato, ognuno nella propria cuccetta. Il sonno per me è stata una piacevole sorpresa: sono nata per dormire nello spazio. A sera quando sono stanca mi chiudo nel mio sacco a pelo, spengo la luce e mi lascio fluttuare. In genere mi addormento subito. Anche se sbatto ogni tanto contro una parete non mi sveglio. Fluttuare è il modo migliore di dormire e di spostarsi, anche se c’è voluto un po’ per imparare a farlo.”

Samantha racconta con grande semplicità anche momenti che noi altri “terrestri” non riusciremmo ad immaginare nello spazio. Ad esempio di come si lava i denti ”Questo è il mio bagno, quasi come a casa, solo che qui l’acqua è in un sacchetto.

Ed ancora, in un altro passaggio: “Quando c’è molto da fare, il tempo vola. Dopo oltre due mesi a bordo mi sento a mio agio: 24561444003200-5_JPG_imagefullwidesono diventata una creatura dello spazio. Ricordo che prima del lancio mi preparavo mentalmente al peggio. Non è inusuale essere disorientati e avere malesseri di stomaco per qualche giorno. Fortunatamente non ho manifestato alcun sintomo di mal di spazio, solo in maniera intermittente nei primi dieci giorni.”

Simpatica è la descrizione di come abbiano passato il 31 dicembre: “L’ultimo dell’anno abbiamo ballato veramente. Non sono sicura che sia apparso un ballo dall’esterno, ma visto che nessuno guardava tranne la nostra ristretta famiglia spaziale qui, ed eravamo veramente convinti di ballare, abbiamo ballato: È la nostra storia e ci crediamo fino in fondo! Terry e Anton hanno perfino cantato canzoni di Adriano Celentano, un cantante italiano molto famoso, tuttora molto popolare in Russia. Il che mi riporta a un episodio del nostro lancio. Terry, Anton e io abbiamo ciascuno scelto alcune canzoni che ci sono state fatte ascoltare negli ultimi 40 minuti prima del lancio. Anton ha deciso di includere qualche canzone di Celentano e ha scelto uno dei suoi brani preferiti, senza comprenderne in alcun modo le parole. Quindi immaginate il mio stupore quando, seduta in cima a un razzo con il portello chiuso e la torre di accesso ritirata, ho ascoltato nei miei auricolari le parole della canzone di Celentano adattissima a noi soli nello spazio:

maxresdefaultÈ inutile suonare qui non aprirà nessuno,

il mondo l’abbiam chiuso fuori con il suo casino.

Una bugia coi tuoi, il frigo pieno e poi,

un calcio alla Tv solo io, solo tu.

È bello leggere il diario di Samantha.Sembra di essere lassù con lei. Qui di seguito descrive cosa mangiano, i loro pasti:

Sono passati quasi sei mesi dall’inizio della missione Futura e il Nodo1, il nostro personale ristorante, al termine dell’universo, ha visto molte cene reidratate o riscaldate nel fornellino elettrico. Solitamente i nostri pasti consistono in piatti già pronti o per lo meno facili da assemblare: per motivi di tempo, di praticità e di spazio. Il pollo al curry con piselli e funghi è una prelibatezza. Possiamo anche avere un caffè grazie a Isspresso, la macchinetta a capsule a Zero G che lo scorso maggio ci ha regalato il primo espresso in orbita.”

La descrizione dell’Italia di Samantha, vista dalla navicella spaziale, ben rende l’idea di quello che l’ingegnere meccanico dal cuore grande porta con sé nello spazio.

ISS-42_Samantha_Cristoforetti_Leonard_Nimoy_tributeI primi tempi sulla stazione sono stati anche quelli della meraviglia per me, quelli di scoprire la vista dalla cupola, di vedere l’Italia da lassù.

L’Italia, in particolare dallo spazio è bellissima, e non solo perché è il mio paese.

È una combinazione di coste, isole, e montagne che da quassù la rendono speciale”.

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