Senza forzature di sorta, particolari angolazioni o arzigogolati giochi di luce, le fotografie di Erik Veistrup esprimono con naturale semplicità momenti di vita quotidiana catturando espressioni spontanee e personalissime, evidenziando una gestualità narrativa e rivelatrice di situazioni lavorative e di legami affettivi.
Espressioni non scontate o banali, attimi apparentemente comuni ma densi di significato familiare e intimo, quasi a catturarne l’essenza.
Un racconto di veneziani, più che di Venezia, proprio come preannunciato dal titolo. Uno sguardo alla semplicità delle piccole cose, dei gesti comuni, che in sordina accompagnano il percorso umano quotidianamente. Sorrisi tra la gente e non alla macchina fotografica, relazioni, interazioni, sguardi complici o di disappunto, sguardi di curiosità. Condivisioni a qualunque età. Quasi come a voler ricordare il vero significato della fotografia, caratterizzata nella nostra epoca moderna per lo più da filtri digitali e effetti vintage, nelle fotografie di Erik si respira l’autentico, il ritorno al gusto della semplicità e al senso vero della vita reale.
Maria D’Andrea
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